Siamo a New York nel Duemila; la città è fatiscente e degradata. Eleanor, correttrice di bozze e creatrice di fantasiosi cappellini, vive con Stash, un pittore nevrotico. Il loro entourage è formato da artisti e intellettuali. In questo ambiente le passioni sembrano bandite e il legame tra Eleanor e Stash sembra il più saldo. Sotto questa apparenza asettica le passioni però covano e tradimenti e abbandoni sono in agguato. Ivory fa della fantascienza a modo suo, proponendo un futuro non troppo diverso dal presente e molto plausibile. Il film è una sorta di apologo che ammonisce sul disagio etico prossimo venturo: intenzione lodevole, ma il risultato cinematografico non è certo all'altezza del miglior Ivory.